Questo sito riguarda un avvenimento bellico italiano della
seconda guerra mondiale, ovvero il bombardamento aereo della cittadina di
Dogliani, nelle Langhe piemontesi, avvenuto il 31 luglio 1944, un avvenimento
che risultò in ventotto vittime e
notevoli danni materiali.
Chi legge potrebbe obiettare, e forse obietterà, che
moltissimi furono i bombardamenti aerei sull'Italia del Nord occupata dai
tedeschi nel periodo 1943-45: perché interessarsi quindi di un avvenimento così
apparentemente secondario?
Dogliani in una fotografia degli anni '30 |
Si sa che il bombardamento aereo delle città rientrava senza
dubbio nella logica bellica applicata dagli alleati.
Nulla di più semplice quindi dell'affermazione che anche del
bombardamento di Dogliani fu responsabile un aereo alleato, anche se non
sappiamo quale.
Questa conclusione cozza però con le testimonianze
dell'epoca, che riportano concordemente la presenza di un aereo tedesco quale
responsabile del bombardamento.
Ecco quindi nascere una contraddizione insanabile tra chi
applica, in maniera apparentemente incontestabile, la logica e chi visse
l'avvenimento.
Una contraddizione che darà luogo nei settanta anni successivi
a litigi anche dal forte sapore ideologico tra chi sosteneva le ragioni delle
testimonianze e chi, forte del ragionamento apparentemente logico, negava la
possibilità di un bombardiere tedesco e incriminava quindi un aereo alleato,
pur non essendo stranamente in grado di risalire alla documentazione della
relativa missione, pur con gli archivi alleati ormai disponibili da
decine di anni.
Come vedremo in seguito nulla è più pericoloso della logica,
quando viene applicata in maniera inappropriata, usando per esempio dati
inesatti o generalizzazioni affrettate.
Vedremo come ciò sia avvenuto nel caso di Dogliani volendo
forzare l'avvenimento particolare all'interno di un quadro, quello dei
bombardamenti alleati, pur vero nei suoi lineamenti generali.
Questo tipo
di ragionamento prevedeva quindi che il bombardamento non poteva che essere
alleato perché solo gli alleati bombardavano i paesi e le città.
Per dare credito a questa ipotesi è però necessario trascurare
completamente le testimonianze del tempo, cosicché la logica applicata appare a
prima vista fallace, perchè usa dati inesatti.
Ugualmente
i sostenitori della tesi dell'aereo tedesco, pur basata su testimonianze
dell'epoca, non furono in grado di individuare con sicurezza alcun aereo
tedesco in grado di effettuare una missione di bombardamento su Dogliani il 31
luglio 1944, con il che la responsabilità del bombardamento rimase incerta per
i successivi settanta anni.
Nel libro "Dogliani 1944 - il bombardamento ed il ricatto" si è cercato invece di usare un approccio di tipo più neutrale e scientifico allo scopo di indagare l'avvenimento e cercare di trovarne la responsabilità ultima.
Quindi invece di partire dalla tesi da dimostrare,
trascurando però particolari e testimonianze che contrastano con la stessa, la ricerca che ha portato alla scrittura del libro parte dall'inizio, ovvero dai dati
presenti e reperibili.
Dall'insieme
dei dati verrà quindi costruita una ipotesi coerente e non contraddittoria che non ne
lasci fuori alcuno, il che porterà ad un risultato che dovrà essere accettato, qualunque esso sia, poiché si tratterà del risultato dell'ipotesi più completa e logicamente coerente
ottenibile con i dati di cui si è in possesso.
Questa ipotesi non potrà essere sindacata se non da una
ipotesi ancora più dettagliata, che dovrà però anch'essa comprendere tutti i
dati presenti e reperibili.
All'inizio
dell'indagine qualunque soluzione era quindi possibile, e tale soluzione
sarebbe stata la conseguenza logica e necessaria di una ipotesi che comprendesse tutti i dati disponibili."
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Come vedremo, il dato della presenza di un aereo tedesco, pur testimoniato al di là di ogni dubbio è da prendersi in considerazione assieme ad altri dati, che pur da sempre presenti, non sono mai stati considerati.
Ad esempio,
una ulteriore particolarità del bombardamento di Dogliani è che ad esso si
sovrappone successivamente, nell'agosto
1944, una bizzarra vicenda di ricatto monetario nei confronti del paese, posto
in essere da un ufficiale appartenente al Genio Aeronautico della ANR
(Aviazione Nazionale Repubblicana), il quale
minaccia un nuovo bombardamento del paese, questa volta ad opera di
quattro aeroplani, se non gli verrà restituita la futura suocera rapita dai
partigiani e la somma di un milione di lire.
Va a questo punto presentato il fatto, non nuovo ma mai
collocato all'interno di una ipotesi coerente, che la fidanzata e la futura suocera
dell'ufficiale fascista erano state sequestrate dai partigiani che agivano nella zona di Dogliani il 24
luglio 1944, una settimana prima del bombardamento.
La fidanzata era stata rilasciata a metà agosto, e
l'ufficiale, evidentemente non soddisfatto del parziale successo, esponeva
subito dopo il rilascio della fidanzata il ricatto suddetto.
Ecco quindi
nuovi dati: un aereo tedesco e un ufficiale del Genio Aeronautico ANR,
coinvolti in avvenimenti consecutivi e forse collegati.
Come viene
esposto in dettaglio nel libro i nuovi dati verranno collegati in maniera
inaspettata a mezzo della Legione Muti, la formazione RSI della quale all'epoca
degli avvenimenti era presente una compagnia accasermata nella città di Alba
con compiti antipartigiani.
La Legione
Muti era in possesso di due piccoli aeroplani da turismo, dei quali uno solo era
efficiente e in condizioni di volo.
Tale aereo portava insegne tedesche, derivando dalla
requisizione totale degli apparecchi militari e civili italiani effettuata dai
tedeschi all'epoca dell'armistizio, 8 settembre 1943.
Rendering del velivolo della Legione Muti mentre si appresta a bombardare il primo obiettivo |
In seguito
al rapimento della fidanzata e della suocera dell'ufficiale dell'aviazione
repubblicana nasce quindi un contatto tra il Genio Aeronautico ANR e la Legione
Muti, attraverso il profondo rapporto, finora ignoto, che legava l'ufficiale
comandante il reparto Muti stanziato ad Alba e il detto ufficiale del Genio
Aeronautico.
Da questo
contatto tra Genio Aeronautico ANR e Legione Muti, mediato dai due ufficiali,
nasce quindi la conseguenza più inaspettata emersa grazie all'uso del metodo di indagine più sopra riportato, ovvero
la conversione dell'unico
velivolo efficiente della Legione Muti da aereo civile da turismo a bombardiere
leggero per mezzo dell'aiuto tecnico fornito dal Genio Aeronautico ANR,
allo scopo di punire il paese i cui partigiani hanno sequestrato la fidanzata e
futura suocera dell'ufficiale.
Il primo obiettivo
colpito a Dogliani è infatti la casa nella quale abitavano la fidanzata e la
futura suocera dell'ufficiale.
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Il bombardamento di Dogliani scuote improvvisamente e pesantemente i comandi tedeschi a causa della improvvisa attività indipendente dimostrata da reparti italiani, operanti in inaspettata collaborazione per scopi del tutto privati, e delle possibili pesanti e gravi conseguenze, sia immediate che nel prossimo dopoguerra, di un bombardamento effettuato sì da italiani, ma con un apparecchio dotato di insegne tedesche.
Pagina tratta dal libro "Dogliani 1944, il bombardamento ed il ricatto" |
E' quindi immediato per le autorità tedesche cercare di
cancellare ogni traccia del bombardamento, sia nei media dell'epoca che nelle
comunicazioni e notiziari riservati, cosa che avverrà con successo quasi
totale.
Gli unici
documenti scritti reperibili sul bombardamento sono infatti ascrivibili ad un piccolo
errore tedesco, all'epoca di nessuna importanza: si tratta di alcuni necrologi,
riguardanti non morti di origine locale,
ma morti di Dogliani che erano sfollati da Torino, i cui necrologi apparvero
perciò sul quotidiano La Stampa nei primi giorni di agosto.
La censura
tedesca operante presso il quotidiano La Stampa intervenne infatti lasciando
data e luogo di morte, senza specificarne però i motivi, al contrario di quanto avveniva di norma per i morti da
bombardamento alleato.
In tal modo, essendo in possesso della lista dei morti
di Dogliani, è stato possibile ritrovare i necrologi dei torinesi sfollati a
Dogliani e constatarne l'evidente difformità dai normali necrologi, difformità
con evidenza tesa a nascondere il motivo della morte.
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Pagina tratta dal libro "Dogliani 1944, il bombardamento ed il ricatto" |
Allo scopo
egli minaccia di sottoporre il paese di Dogliani, già bombardato una ventina di
giorni prima, ad un nuovo bombardamento, (pag.151) questa volta ad opera di quattro
aeroplani.
Si tratta di un bluff, giacchè il velivolo responsabile del
bombardamento è già stato preso in carico dai tedeschi (pag.130) e non è più nella disponibilità
effettiva della legione Muti; nè vi sono altri aerei disponibili per missioni
di vendetta privata, quale si è rivelato il bombardamento di Dogliani.
I tedeschi
inoltre, in conseguenza alla vicenda nella quale sono stati presi di sorpresa
da una attività aviatoria italiana indipendente, da loro non autorizzata e
rivelatasi estremamente pericolosa, vegliano a che non sia più possibile l'uso
indipendente di aerei italiani: con ogni probabilità non è un caso che in
immediata successiva vicinanza temporale con il bombardamento di Dogliani,
ovvero come probabile sua conseguenza, avvenga la ben nota "crisi di
agosto 1944" nei rapporti tra l'aeronautica della RSI e i tedeschi, crisi
che nel tentativo tedesco di mettere l'aeronautica fascista sotto controllo
tedesco diretto, e non più mediato attraverso le strutture RSI, mette a terra
tutti gli aerei italiani sino alla sua risoluzione, avvenuta nel novembre 1944 (pag.131).
Pagina tratta dal libro "Dogliani 1944, il bombardamento ed il ricatto" |
Pagina tratta dal libro "Dogliani 1944, il bombardamento ed il ricatto" |
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A dimostrazione degli inaspettati rapporti tra formazioni
RSI del tutto estranee e aliene l'una all'altra, come la Legione Muti e il
Genio Aeronautico ANR, il libro porta finalmente come prova un documento fortunosamente sfuggito alla
distruzione documentale perchè indirizzato a persona terza, ovvero la copia di
una lettera ritrovata in un pubblico archivio che dimostra al di là di ogni
dubbio l'esistenza di profondi rapporti tra il comandante della legione Muti ed
il comandante del Genio Aeronautico ANR.
Vengono
alla fine riportate i destini nel dopoguerra delle numerose persone coinvolte
nelle complesse vicende del bombardamento e del ricatto a Dogliani.